Eragon abbassò gli occhi, vergognandosi. «Mi dispiace.»
«Non occorre» disse Brom, spostando il braccio. «Succede a tutti.»
«Dove hai imparato a usare la magia?»
«Questa è una cosa che terrò per me... Ti basti sapere che imparai in una remota regione, da un maestro straordinario. Almeno potrò tramandare le sue lezioni.» Brom vuotò la pipa su un piccolo masso. «So che hai altre domande, e io risponderò, ma dovrai aspettare fino a domattina.» Si protese verso il ragazzo, gli occhi scintillanti. «Intanto ti dirò questo, per scoraggiare eventuali esperimenti: la magia ti sottrae energia come se usassi le braccia e la schiena per compierla. Ecco perché ti sei sentito stanco dopo aver ucciso gli Urgali. E perché mi sono infuriato. Hai corso un terribile rischio. Se la magia avesse avuto bisogno di più energia di quanta ne conteneva il tuo corpo, ti avrebbe ucciso. Devi usare la magia soltanto per quelle imprese che non si possono compiere in modo normale.»
«Come si fa a sapere quanta energia richiede un incantesimo?» chiese Eragon, spaventato. Brom fece un gesto vago con la mano. «Di solito non si sa. Per questo motivo i maghi devono conoscere a fondo i propri limiti, e anche in quel caso vanno sempre cauti. Una volta che decidi di sprigionare la magia per un determinato scopo, non puoi richiamarla indietro, anche se capisci che ti ucciderà. Questo è un ammonimento: non provare a fare niente finché non ne saprai di più, E per stasera è tutto.»
Mentre srotolavano le coperte. Saphira commentò soddisfatta:
LA MAGIA È SEMPLICE
P
erché credi che quei due Urgali fossero rimasti a Yazuac?» chiese Eragon, dopo che ebbero ripreso il cammino. «Non me lo spiego.»
«Immagino che abbiano disertato il gruppo per saccheggiare la città. Ma la cosa strana è che
per quanto ne so gli Urgali si sono riuniti in forze soltanto due o tre volte nella storia. Il fatto che'adesso lo stiano facendo di nuovo è a dir poco inquietante.»
«Credi che ci siano i Ra'zac all'origine dell'attacco?»
«Non lo so. La cosa migliore che possiamo fare è continuare ad allontanarci da Yazuac il più in fretta possibile. Per giunta, questa è la direzione presa dai Ra'zac: verso sud.»
Eragon assentì. «Però abbiamo ancora bisogno di rifornimenti. C'è un'altra città o un villaggio vicino?»
Brom scosse il capo. «No, ma Saphira può cacciare per noi, se dobbiamo sopravvivere mangiando solo carne. Questa striscia d'alberi ti può sembrare piccola, ma è piena di animali. Il fiume è l'unica fonte d'acqua nel raggio di parecchie miglia, e così gran parte degli animali delle pianure vengono qui ad abbeverarsi. Non moriremo di fame.»
Eragon tacque, soddisfatto dalla risposta di Brom. Mentre cavalcavano, uccelli ciarlieri volavano intorno a loro e il fiume mormorava placido. Era un luogo rumoroso, pieno di vita ed energia, Eragon chiese: «Come ha fatto quell'Urgali a sorprenderti? È successo tutto così in fretta che non ho visto.»
«Un colpo di sfortuna» borbottò Brom. «Ero in vantaggio su di lui, così ha dato un calcio a Fiammabianca. Quello stupido cavallo si è impennato e mi ha fatto perdere l'equilibrio. Così l'Urgali ha potuto colpirmi con l'ascia.» Si grattò il mento. «Immagino che tu non abbia ancora esaurito la tua scorta di domande sulla magia. Il fatto che tu l'abbia scoperta ci pone di fronte a un problema spinoso. Pochi lo sanno, ma ogni Cavaliere poteva usare la magia, anche se a diversi livelli. Essi tennero segreta questa loro capacità, anche al culmine del loro potere, perché dava loro un vantaggio sui nemici. Se tutti l'avessero saputo, trattare con la gente comune sarebbe stato difficile. Molti pensano che i poteri magici del re derivino dal fatto che è un mago, o uno stregone. Non è vero; è perché è un Cavaliere.»
«Che differenza fa? Il fatto che io abbia usato la magia non mi rende automaticamente uno stregone?»
«Nient'affatto! Uno stregone, come uno Spettro, usa gli spiriti per realizzare il proprio volere. Ed è una cosa completamente diversa dal tuo potere. Né sei un illusionista, i cui poteri non hanno niente a che fare con gli spiriti o i draghi. Così come non sei un fattucchiere, che usa pozioni e incantesimi..