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«Non ho mai visto una fortezza progettata in questo modo» disse Eragon, affascinato. «Sì, ma questo accadde solo dopo che Teirm fu quasi rasa al suolo da un'incursione pirata» disse Brom. Al loro passaggio, la gente li osservava incuriosita, ma senza eccessivo interesse. In confronto a come ci hanno accolti a Darei, qui ci ricevono a braccia aperte. Forse Teirm è sfuggita all'attenzione degli Urgali, pensò Eragon. Ma cambiò subito parere quando un.uomo di corporatura robusta li superò, con una lunga spada appesa alla cintura. Altri piccoli indizi alludevano a tempi turbolenti: non c'erano bambini che giocavano per strada, la gente aveva l'espressione torva e molte case erano deserte, con le erbacce che crescevano dalle fessure nei cortili lastricati. «Pare che se la passino male» disse Eragon. .

«È uguale dappertutto» disse Brom, cupo. «Dobbiamo trovare Jeod.» Guidarono i cavalli verso una taverna dall'altro lato della strada e li legarono ai pali di posta. «La Castagna Verde... splendido» mormorò Brom, osservando l'insegna sbiadita che pendeva sulle loro teste. Entrarono. Il locale era squallido e aveva ben poco di rassicurante. Il fuoco languiva nel caminetto, ma nessuno si prendeva la briga di aggiungere altra legna. I pochi avventori seduti negli angoli tenevano lo sguardo fisso sui propri boccali con espressione triste. Un uomo a cui mancavano due dita era seduto a un tavolo lontano e studiava i propri moncherini deformi. L'oste aveva una smorfia amara sulle labbra e teneva in mano un bicchiere che puliva in modo ossessivo, malgrado fosse rotto. Brom si appoggiò al bancone e chiese: «Sai dove posso trovare un uomo che si chiama Jeod?» Eragon, al suo fianco, giocherellava con la punta dell'arco che teneva a tracolla. Ma si sarebbe sentito più sicuro se l'avesse potuto impugnare.

L'oste si rivolse loro a voce molto alta. «E perché dovrei sapere una cosa del genere? Non è che sto dietro a tutti gli zotici di questo posto dimenticato dagli dei!» Eragon si fece piccolo piccolo quando tutti gli sguardi si appuntarono su di loro.

Brom continuò a parlare in tono tranquillo. «Forse queste potrebbero aiutarti a ricordare?» disse, e fece scivolare alcune monete sul banco.

L'uomo si illuminò e posò il bicchiere. «Può darsi» disse, abbassando la voce. «ma la mia memoria ha bisogno di un'altra spintarella.» Brom si accigliò, ma fece comparire altre monete sul banco. L'oste si succhiò l'interno della guancia, incerto. «D'accordo» disse alla fine, e tese una mano verso il denaro. Prima che potesse toccarlo, l'uomo senza due dita esclamò dal tavolo: «Garetti, cosa diamine credi di fare? Chiunque sa dirgli dove abita Jeod. Perché chiedi soldi per questo?» Brom si affrettò a rimettere le monete nella bisaccia. Gareth scoccò un'occhiata velenosa all'uomo seduto al tavolo, poi volse la schiena ai due viaggiatori e riprese il bicchiere. Brom si avvicinò allo straniero e disse: «Grazie. Mi chiamo Neal. Lui è Evan.»

L'uomo li salutò sollevando il boccale. «Martin, e ovviamente quello è Gareth.» La sua voce era bassa e roca. Martin indicò un paio di sedie vuote. «Prego, sedetevi. Fatemi compagnia.» Eragon prese una sedia e la sistemò in modo da dare le spalle al muro e il viso alla porta. Martin inarcò un sopracciglio, ma non fece commenti.

«Mi hai appena fatto risparmiare qualche corona» disse Brom.

«Non c'è di che. Ma non prendertela con Gareth, gli affari non vanno molto bene di recente.» Martin si grattò il mento. «Jeod vive nel quartiere ovest della città, vicino ad Angela, l'erborista. Dovete trattare affari con lui?»

«Più o meno» rispose Brom.

«Be', non credo sia interessato a comprare niente; qualche giorno fa ha perso un'altra nave.» Brom soppesò la notizia con interesse. «Che cosa è successo? Sono stati gli Urgali?» «No» rispose Martin. «Non si vedono da quasi un anno. Se ne sono andati via da questa regione, diretti a sudest, pare. Ma non sono loro il problema. La maggior parte dei nostri commerci avviene via mare, come di certo saprete. Be'...» S'interruppe per bere un sorso dal boccale. «... Da diversi mesi qualcuno ha cominciato ad attaccare le nostre navi. Non sono i soliti pirati, perché vengono abbordate solo quelle che trasportano le merci dì certi mercanti. Jeod è uno di loro. La cosa si è fatta tanto grave che nessun comandante accetta più di trasportare le loro merci, il che ha reso la vita piuttosto difficile da queste parti, specie perché alcuni di loro tengono le redini dei più grossi giri di affari dell'Impero. Sono stati costretti a spedire le merci via terra, ma i costi sono altissimi, e certe carovane non arrivano nemmeno a destinazione.»

«Hai idea di chi siano i responsabili? Devono esserci dei testimoni» disse Brom.

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Андрей Боярский

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