«Fu una delle ragioni per cui venne scelta per sorvegliare l'uovo. A ogni modo. Arya non poteva restituircelo, era troppo lontana, e il regno degli elfi è protetto da arcane barriere che impediscono a qualunque cosa di entrare nei loro confini per mezzo della magia. Deve aver quindi pensato a Brom e in preda alla disperazione ha tentato di mandargli l'uovo a Carvahall. Non mi sorprende che in quel drammatico frangente abbia mancato il bersaglio. I Gemelli mi dicono che la magia è un'arte imprecisa.»
«Perché era più vicina alla Valle Palancar che ai Varden?» chiese Eragon. «Dove vivono gli elfi? Dove si trova questa... Ellesméra?»
Lo sguardo acuto di Ajihad lo scrutò con attenzione mentre rifletteva sulla domanda. «Non si rivelano queste informazioni a cuor leggero, poiché gli elfi custodiscono gelosamente i loro segreti. Ma te lo dirò, in segno di fiducia. Le loro città si trovano nelle regioni più remote del nord, nei recessi della sconfinata foresta Du Weldenvarden. Dalla fine dell'epoca dei Cavalieri, nessuno, nano o umano, è stato abbastanza amico degli elfi da avere accesso alle loro dimore arboree. Nemmeno io saprei trovare Ellesméra. Quanto a Osilon, basandomi sul luogo dove è scomparsa Arya, direi che si trova vicino ai confini occidentali della Du Weldenvarden, non troppo lontano da Carvahall. Immagino che tu abbia da pormi molte altre domande, ma abbi pazienza e aspetta che io finisca.» Si concesse una pausa per riflettere, poi riprese a parlare spedito. «Quando Arya scomparve, gli elfi tolsero il loro sostegno ai Varden. La regina Islanzadi era infuriata e si rifiutò di avere altri contatti con noi. Di conseguenza, anche se ho ricevuto il messaggio di Brom, gli elfi ancora ignorano l'esistenza tua e di Saphira... Senza i loro approvvigionamenti per le mie truppe, ce la siamo passata male, in questi ultimi mesi.
«Ma con il ritorno di Arya e il tuo arrivo, mi aspetto che l'ostilità della regina si attenui. Il fatto.poi che tu abbia salvato Arya giocherà a nostro favore. Tuttavia, il tuo addestramento rappresenta un problema sia per i Varden che per gli elfi. Immagino che Brom abbia avuto l'opportunità di insegnarti molte cose, ma dobbiamo sapere quante. A tale scopo, dovrai sottoporti a un esame per determinare la portata delle tue capacità. E gli elfi vorranno che tu finisca il tuo addestramento da loro, sebbene io non sia convinto che sia ancora il momento.»
«Perché no?» disse Eragon.
«Per diverse ragioni. La principale sta nelle notizie che ci hai riferito sugli Urgali» rispose Ajihad, lanciando un'occhiata a Saphira. «Vedi, Eragon, i Varden si trovano in una posizione molto delicata. Da un lato dobbiamo assecondare i desideri degli elfi, se vogliamo mantenerli come alleati, ma dall'altro non possiamo irritare i nani, perché ci serve la loro ospitalità qui a Tronjheim.» «I nani non fanno parte dei Varden?» chiese Eragon.
Ajihad esitò. «In un certo senso sì. Ci permettono di vivere qui e ci sostengono nella nostra lotta contro l'Impero, ma la loro lealtà va soltanto al loro re. Io non ho alcun potere su di loro, eccetto quello che Rothgar mi concede, e perfino lui ha spesso problemi con i clan dei nani. I tredici clan sono ossequienti verso Rothgar, ma ogni capo-clan ha un potere enorme: sono loro a scegliere il nuovo re quando muore il vecchio. Rothgar appoggia la nostra causa, ma molti capiclan no. Non può permettersi di inasprire i loro animi, o perderebbe il sostegno del suo popolo. Ecco perché le sue azioni a nostro favore sono limitate.»
«Questi capiclan» disse Eragon «sono ostili anche con me?»
«Purtroppo temo che le cose stiano peggio di così» disse Ajihad avvilito. «Devi sapere che c'è sempre stata una forte inimicizia fra nani e draghi. Prima che arrivassero gli elfi a diffondere la pace, i draghi avevano la regolare abitudine di mangiare le greggi dei nani e rubare il loro oro. I nani sono lenti a dimenticare i torti subiti. In realtà non hanno mai accettato del tutto i Cavalieri o permesso loro di sorvegliare il regno. L'ascesa al potere di Galbatorix è servita soltanto a convincere molti di loro che sarebbe stato meglio non avere mai più niente a che fare con i Cavalieri e con i draghi.» Pronunciò le ultime parole guardando Saphira.
«Perché Galbatorix non sa dove si trovano il Farthen Dùr ed Ellesméra?» domandò Eragon, dopo qualche istante di riflessione. «Quando fu addestrato dai Cavalieri, di sicuro devono avergliene parlato.»
«Parlato sì; indicato dove sono, no. Una cosa è sapere che il Farthen Dùr si trova fra queste montagne, un'altra è trovarlo. Galbatorix non è mai stato condotto in nessuno dei due luoghi prima che il suo drago venisse ucciso. Dopo, ovviamente, i Cavalieri non si sono più fidati di lui. Cercò in tutti i modi di estorcere informazioni a molti Cavalieri durante la ribellione, ma essi preferirono morire piuttosto che rivelare ciò che sapevano. Per quanto riguarda i nani, non è mai riuscito a catturarne uno vivo, anche se temo che sia solo questione di tempo.»